Quali aerei sono stati utilizzati dai presidenti degli USA?

Il presidenti degli Stati Uniti, da sempre,  rappresenta una delle figure istituzionali più importanti al mondo. Proteggere la sua incolumità in qualsiasi situazione è un compito che diviene sempre più arduo e sofisticato con il passare degli anni e dell’evolversi delle tecnologie. Trasportare il presidente per via aerea diviene quindi inevitabilmente una sfida logistica. Ormai da qualche tempo, siamo abituati a vedere il Capo della Casa Bianca a bordo di un Boeing 747 ampiamente modificato per questo compito: l’Air Force One.                                                                                                                                                                                                          Ma su cosa hanno viaggiato i presidenti americani nel secolo scorso?

1.Douglas Dolphin

Il primo presidente americano a volare fu Franklin D. Roosevelt. Egli lo fece a bordo di quello che era un ambizioso progetto: il Douglas Dolphin. Una sorta di barcone volante. Entrato in servizio nel 1933 fu appositamente modificato per l’occasione; furono aggiunti rivestimenti più lussuosi ed un piccolo vano letto. Con un’autonomia di poco più di 1000 km, rimase in servizio fino al 1939.

Credits: USAF

2.Boeing 314 Clipper

Si continuò sulla scia ambiziosa della barca volante, sebbene con una dimensione ampiamente differente: Il Boeing 314 Clipper. Esso, era uno degli aerei più grandi della sua epoca, era in grado di attraversare l’Atlantico e in condizioni normali la sua autonomia superava i 5000 km. Originariamente previsto per 68 passeggeri (e 11 membri dell’equipaggio), fu ridotto a 36 quando vi fu aggiunta la configurazione che prevedeva dei posti letto. Il Dixie Clipper, operato da Pan Am, trasportò il presidente Roosevelt fino al 1943.

Credits: Harris&Erwing(1939)

3.Douglas VC 54 Skymaster

Proprio in quello stesso anno, fece il suo primo volo la versione definitiva di quello che sarebbe diventato l’aereo presidenziale fino al 1947: il Douglas VC 54.                                                                                                                                                                              Esso fu costruito da zero appositamente per questo compito; oltre all’evoluzione dal punto di vista tecnico, esso prevedeva al suo interno, oltre a quanto già visto nei precedenti aerei: un frigo, un bagno ed un ufficio/sala conferenze. Era inoltre dotato di una finestra antiproiettile. In seguito, fu addirittura aggiunto un ascensore posteriore per permettere al presidente, costretto in sedia a rotelle, di poter salire più comodamente sul mezzo.                                                                                                                                    L’aereo fu denominato “Sacred Cow”, letteralmente Mucca Sacra e fu utilizzato da Roosevelt per recarsi alla conferenza di Yalta a febbraio del 1945. Probabilmente è proprio da qui che inizia a mettere in luce il prestigio dell’aereo presidenziale americano.  Dopo Roosevelt, il suo successore Truman utilizzò ampiamente il mezzo. 

Credits: Signaleer

4.Douglas VC 118

A succedere invece la Sacred Cow, fu il Douglas VC-118. Basato sul DC-6, portava il nome di “The independence”, in onore della città natale di Truman. Miglioramenti interessanti dal punto di vista tecnico includevano: eliche a passo variabile, radar, pilota automatico ed altre componenti avanzate per l’epoca. L’autonomia superava i 7000 km ed esso fu ritirato nel 1953. 

Credits: PimaAir&SpaceMuseum

5.Lockheed VC 121A

Un netto distacco con i modelli precedenti si ebbe con il Lockheed VC-121A Constellation, ribattezzato Columbine.                              Fu utilizzato dal presidente Eisenhower e fu il primo aereo presidenziale a cabina pressurizzata, consentendo quindi di arrivare ad altitudini maggiori. Inoltre, fu il primo mezzo ad assumere il callsign ufficiale USAF quando a bordo vi era il presidente. Aveva un raggio operativo di quasi 9000 km e fu utilizzato dal presidente fino a fine anni ‘50. 

Credits: PimaAir&SpaceMuseum

6.Boeing 707 VC 137

Il progresso tecnologico correva veloce e finalmente giungiamo a tempi – relativamente – più recenti.                                                Con il Boeing 707 VC-137 viene introdotta la tecnologia jet per la prima volta in un aereo presidenziale. Velocità e autonomia aumentano notevolmente rispetto a quanto erano in grado di fare i velivoli precedenti.                                                                          Fu ribattezzato SAM (Special Air Missions) e fu costruito sotto la supervisione dell’allora presidente Kennedy che in prima persona decise la celebre verniciatura famosa tutt’oggi. Il mezzo, nelle sue numerose versioni, ha trasportato ben 8 presidenti in tutto. Inoltre, questo aereo lega l’America ad un suo tragico ricordo: l’assassinio di Kennedy.                                                                    Il 22 novembre 1963, poche ore dopo l’evento, il vicepresidente Johnson effettua il giuramento proprio a bordo del 707 per diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti. 

Credits: Kral Michal

7.Boeing 747 VC 25-A

Molto probabilmente, arrivati a questo punto, non servono presentazioni dell’attuale velivolo presidenziale. Il Boeing 747 VC-25A è uno dei mezzi più famosi al mondo.                                                                                                                                                          L’aereo può ospitare più di 70 passeggeri con una velocità massima di 1.014 km/h. Ha inoltre una portata di più di 12000 km, circa un terzo della distanza intorno al mondo. Da specificare come il mezzo sia attrezzato per il rifornimento in volo, fornendogli teoricamente un raggio di percorrenza illimitato. Ogni Boeing VC-25A costa circa 350 milioni di dollari. Esso ha servito i presidenti da George HW Bush a Joe R. Biden. I futuri aerei presidenziali (VC 25-B) saranno basati sull’ultimo Boeing 747-8.                                  Inizialmente si prevedeva che i nuovi jet entrassero nel servizio presidenziale nel 2024, l’USAF prevede però un ritardo di due o tre anni.

Credits: ARW Master Sgt

Ph Credits copertina: USAF

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